OPERAMONDO

 

 

Dans vos viviers, dans vos étangs,
Carpes, que vous vivez longtemps!
Est-ce que la mort vous oublie,
Poissons de la mélancolie.

 

UN MONDO DI LIBRI

UN LIBRO DEL MONDO

LATORRE.EDITORE

 

 

 

 

Paolo Silenziario

 

Come mi è dolce il tuo sorriso, amore,

 

La pelle bianca è rossa sulle guance,

 

Gettiamo, amore mio, i vestiti a terra,

 

Io bramo le tue rughe, amore mio

 

Amore mio, rubiamoli, i baci e le carezze,

 

Fino a quando vorremo celare la passione

 

Fin quando vorrete, occhi miei,

 

Con un solo capello strappato alla tua chioma

 

Stavo per dirti addio, ma son tornato indietro.

 

Ho visto gli amanti: la bocca

 

Dicono che chi è morso da un cane

 

Come la rosa non ha bisogno di corone,

 

Nelle mie mani tengo stretti i tuoi seni tondi,

 

Se anche andassi lontano più di quanto m'immagino,

   


 

Come mi è dolce il tuo sorriso, amore,

come dolci le stille dei tuoi occhi!

Ieri piangevi, così, senza perché,

con la testa appoggiata alla mia spalla.

Baciavo le tue lacrime, sorgenti

come da fresca fonte, le tue lacrime

bagnavano le nostre bocche unite.

“Piangi, perché?” ti chiesi. “Ho paura”,

rispondesti, “che tu mi lasci, voi

non siete che spergiuri, voi altri uomini”.

 


 

La pelle bianca è rossa sulle guance

gli occhi ancora ardenti di desiderio,

i capelli disfatti sul lenzuolo

e tutte le tue membra sciolte. Amore,

la nostra gara notturna è finita

con la vittoria di entrambi, ti ho stretta

in abbracci instancabili, ora volo

più in alto di ogni gioia! E’ possibile

che la voglia infinita che ti brucia

si consumi soltanto ora per me?

 


 

Gettiamo, amore mio, i vestiti a terra,

e confondiamo, nudi, i nostri corpi.

Niente resti tra noi, neanche un velo,

che mi parrebbe un muro insormontabile.

Il tuo petto contro il mio, e le labbra

attaccate… Le altre cose ricopra

il lenzuolo pudìco del silenzio.

 


 

Io bramo le tue rughe, amore mio

più del fiore succoso delle giovani.

I tuoi seni pesanti come frutti

desidero, non quelli alti e dritti.

Meglio il tuo autunno che la primavera,

meglio il tuo caldo inverno che l’estate.

 


 

Amore mio, rubiamoli, i baci e le carezze,

e le cose rischiose e amabili insieme

della dea dell'amore. Nascondersi è bello,

sfuggire all'occhio vigile dei vecchi. Come i letti

segreti son più dolci di quelli conosciuti!

 


 

Fino a quando vorremo celare la passione

e lanciare l'uno all'altra arse occhiate furtive?

Diciamo apertamente che amore ci possiede.

E se qualcuno ardisse pensare di spezzare

i dolcissimi nodi che sciolgono ogni pena,

rimedio per entrambi non sarà che la spada.

Per noi val più morire che vivere divisi.

 


 

Fin quando vorrete, occhi miei,

succhiare il nettare d'amore?

Fin quando avrete l'audacia

di bere la pura bellezza?

Fuggiamo lontano, via, subito!

Nella bonaccia offrirò

libagioni ad Afrodite.

Se anche là sarò in preda

all'assillo d'amore, gelide

lacrime versate, castigo

ben meritato, perché vostra

è tutta la colpa del fuoco.

 


 

Con un solo capello strappato alla tua chioma

mi hai legate le mani come ad un prigioniero.

Ho riso dapprincipio, convinto che potevo

spezzare facilmente le catene d'amore.

Ora vedo: non posso liberarmi da solo,

e piango e mi tormento nella morsa dei ceppi.

Io, tre volte infelice, sono appeso a un capello.

Tu sei la mia padrona, mi porti dove vuoi.

 

 

 

Stavo per dirti addio, ma son tornato indietro.

Ritiro la parola e ti resto vicino.

Temo la lontananza più che la notte amara

del fiume Acheronte. Per me sei come il giorno,

ma il giorno è silenzioso, mentre la tua parola

è canto di sirene. Ad essa resta appesa

ogni dolce speranza che nutro dentro l'anima.

 


 

Ho visto gli amanti: la bocca

succhiava la bocca dell'altro

con infinita avidità,

mai sazi, ma desiderando

di penetrare il più possibile

nell'anima l'uno dell'altra.

La passione che non dà tregua

li portava, univano ancora

i loro corpi nella fame

del sangue. E' più facile sciogliere

l'intreccio dei rami di vite

che sciogliere quei corpi amanti

dall'abbraccio tenero e stretto.

Tre volte felice, mia cara,

chi è avvolto in queste catene.

Noi bruciamo, invece, lontani.

 


 

Dicono che chi è morso da un cane

vede nell'acqua il muso atroce.

Amore mi ha morso coi denti

rendendo smanioso il mio cuore.

Io, la tua immagine che adoro,

la vedo nell'acqua del mare,

nei fiumi sereni, nel calice

che colmi di limpido vino.

 


 

Come la rosa non ha bisogno di corone,

così anche tu, mia divina, puoi andare libera

da ricche vesti, da pietre e preziosi diademi

che la tua pelle liscia e luminosa sconfigge.

No, neanche l'oro ha il fulgore dei tuoi capelli,

liberi al vento. E la grazia dello zaffìro,

che nel suo cuore ha il fuoco splendente dell'India,

cede ai tuoi occhi, se lanciano sguardi d'amore.

Nelle tue labbra di rugiada, nei tuoi soavi

seni armoniosi sta la cintura d'Afrodite.

Tutto mi piace di te, ma soprattutto gli occhi,

in cui sfavilla una dolcissima speranza.

 


 

Nelle mie mani tengo stretti i tuoi seni tondi,

sulla tua bocca si posa la mia bocca avida

e come un folle divoro il tuo candido collo,

ma non sei mia, ancora non sei mia: bramo

il dolce letto che tu mi rifiuti. Afrodite

non ti possiede che per metà, l'altra metà

la tiene stretta Atena, in mezzo io mi consumo.

 


 

Se anche andassi lontano più di quanto m'immagino,

Amore con le ali mi porterà da te.

Con l'alato pensiero ti seguirò in Oriente,

dove sorge l'aurora che ha il tuo stesso colore.

E se vedrai arrivare un dono dal profondo

del mare, è Afrodite che te lo manda, accettalo

perché tu la sconfiggi col tuo corpo adorabile.

 

 


 

 

Voce Nazzareno Luigi Todarello

 

 


 

 

56 POESIE D'AMORE

DAL LIBRO V

DELLA ANTOLOGIA PALATINA

 

 

LATORRE EDITORE 2020

 

 


 

Nazzareno Luigi Todarello

 

 

CORSO DI DIZIONE

(con espansione audio online)

 

 

LATORRE EDITORE 2020

 

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