Umide labbra che di me affilate
Anima e senso – refe che si affila
Dita che mi stringete
Di qua di là tentando
Una cruna dolcezza-della-mente
Cui non serve destrezza o salda mira –
Midons che mi disfate e mi tessete
Nel liscio albergo della vostra sete
E trappola crudele
Dove fui preso un giorno seguitando
La vostra scia di miele –
E ancora sempre di voi sempre frugando
Il buco nella rete:
O giusto dove, o mio propizio quando
OPERAMONDOlibri LATORRE EDITORE
Giovanni Giudici
(Le Grazie, La Spezia 1924)
SALUTZ
Einaudi 1986